
Gli Anelli del Parco: anello del Maggiorasca
La Val d’Aveto è un territorio che sorprende per la sua varietà paesaggistica: qui si alternano fitte faggete, pinete, alpeggi e laghetti glaciali incastonati tra le montagne.
Il percorso ad anello del Monte Maggiorasca è un itinerario di media difficoltà che parte da località Pian Pendini, vicino al parcheggio lungo la strada SS 654 che conduce al Passo del Tomarlo (anello del parco A15) .
Dopo un primo tratto pianeggiante, il sentiero ricalca il percorso FIE (segnavia contrassegnato da una X) con qualche tratto anche piuttosto ripido. Raggiunto il crinale incrocia il segnavia contrassegnato da 2 “pallini” gialli, da qui è possibile prende la deviazione che in 15 minuti porta alla Croce del Monte Martincano. Il panorama è mozzafiato e consente di ammirare tutte le vette principali della Val d’Aveto.
Se non si intende raggiungere la vetta del Monte Martincano il sentiero prosegue su un tratto pianeggiante attraversando spettacolari faggete e numerose torbiere. In questo tratto sono presenti numerose deviazioni che consentono di raggiungere la Rocca del Prete e la cascata dell’Acquapendente a sinistra, mentre a destra è possibile raggiungere Prato Grande e la zona del Monte Nero.
Successivamente il sentiero risale e si raggiunge la vetta del Monte Maggiorasca, la vetta più alta dell’Appennino Ligure, da qui è possibile ammirare un panorama a 360 gradi sulle province di Genova, Piacenza e Parma. Sulla vetta si trova la statua di Nostra Signora di Guadalupe eretta nel 1947.
Il sentiero prosegue, e scende per qualche centinaio di metri fino ad incrociare la pista da sci denominata Rossa per poi risalire in pochi minuti alla vetta del Monte Bue, dove è presente un rifugio (per i periodi di apertura contattare lo IAT di Santo Stefano d’Aveto) e l’arrivo della seggiovia che parte da Rocca d’Aveto. Anche qui la vista è spettacolare sulle montagne circostanti, lo sguardo spazia sulla Val d’Aveto, sulle cime dell’Appennino ligure ed emiliano, fino a scorgere a sud un panorama che arriva fino alle Alpi innevate del lontano nord.
Il cammino prosegue e si comincia a scendere di quota e tramite la pista da sci denominata Blu si arriva al Prato della Cipolla dove è presente l’omonimo rifugio (per i periodi di apertura contattare lo IAT di Santo Stefano d’Aveto).
L’escursione prosegue si scende fino ad arrivare a Rocca d’Aveto e successivamente tramite una strada sterrata, utilizzata nel periodo invernale come pista da sci di fondo, si torna a Pian Pendini, punto di partenza dell’anello. Anche in quest’ultimo tratto si attraversano boschi di faggi ed è possibile ammirare scorci del Monte Maggiorasca, della Rocca del Prete, del Groppo Rosso e della Cascata dell’Acquapendente.
L’anello è consigliato in primavera per le spettacolari fioriture, in estate per godersi il fresco, nel periodo autunnale per lo splendido foliage e in inverno per le abbondanti nevicate e per le ciaspolate.